GRAVINA. Chiome canute, volti segnati dal tempo, qualche nipotino al seguito e tanto da raccontarsi. La V A dell’istituto tecnico “Francesco Maria Genco” che nel 1972 si preparava a lasciare la scuola per prendere le più disparate strade professionali si è ritrovata dopo esattamente 50 anni seduta a un tavolo culturale a parlare di dieta mediterranea.
Dal ritrovarsi al pranzo conviviale il passo è stato breve. La rimpatriata di qualche giorno fa è stata organizzata da Vito Amendolara, tra le menti più brillanti della classe, gravinese d’origine, trapiantato a Napoli e cittadino del mondo, delegato confederale Coldiretti, nonché estensore della legge regionale sulla Dieta Mediterranea (n. 6 del 30/3/2012 Regione Campania), presidente dell’Osservatorio Dieta Mediterranea, Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica Italiana, insignito dal Presidente Sergio Mattarella, e tanto altro.
Amendolara, all’insaputa di gran parte della classe, ha scelto di presentare il suo ultimo libro “La dieta mediterranea. Questa sconosciuta” proprio a Gravina, eleggendo come ospiti privilegiati i compagni di gioventù, ora over 70, e riunendoli, con uno stratagemma, sotto lo stesso cielo per la prima volta dopo il diploma: facendo così da collante tra quanti di loro, la maggior parte, si erano persi di vista.
Mentre Amendolara sviscerava tematiche come il made in Italy, le strategie europee e italiane per la sicurezza alimentare, le ripercussioni del Covid sulla filiera, gli sguardi dei presenti si incrociavano fino a sospettare quello che si è rivelato uno “scherzetto” a tutti molto gradito. Pol il gruppo è passato alla tavola delle prelibatezze murgiane, pranzando insieme e seguendo lo stile da anni predicato da Amendolara: la dieta mediterranea. Unico sfizio goloso: una grande torta con dedica per concludere in bellezza la giornata.
«Non finisce qui. Ci siamo dati appuntamento tra cinque anni-anticipa l’artefice del rendez-vous– perché non possiamo permetterci di andare oltre».
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno. Articolo a cura di Marina Dimattia.