Bitonto: il 16 novembre XIV Anniversario Dieta Mediterranea riconosciuta dall’UNESCO Patrimonio Immateriale dell’Umanità

 

Il 16 novembre 2024, la città di Bitonto, nota come la capitale dell’olio d’oliva, ha ospitato una manifestazione di grande importanza per celebrare il XIV anniversario dell’inserimento della Dieta Mediterranea nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Durante la manifestazione si è messo in evidenza come questo modello alimentare continui ad essere il migliore modello al mondo per il settimo anno consecutivo (rivista U.S. News & World Report). Infatti, anche nel 2024, la Dieta Mediterranea si è classificata al primo posto nella classifica delle migliori diete al mondo, confermandosi come migliore modello alimentare sostenibile e sano, in grado di apportare numerosi benefici alla nostra salute.

L’evento principale si è svolto presso il Teatro Traetta di Bitonto, a partire dalle ore 18:00, e ha visto la partecipazione di figure di rilievo nazionale nel panorama della salute e dell’agricoltura. Dopo i saluti del sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, e il direttore Pietro Piccioni hanno introdotto un dibattito ricco di spunti e riflessioni. Tra gli interventi più significativi, Francesco Schittulli, medico oncologo e presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT), ha illustrato l’importanza della dieta mediterranea nella prevenzione delle malattie non trasmissibili.

Il moderatore Michele Mirabella, attore, regista e volto noto della RAI, ha guidato il confronto tra esperti di alto profilo. Nicola Di Noia, direttore di UNAPROL, e Vito Amendolara, presidente dell’Osservatorio Nazionale Dieta Mediterranea, hanno approfondito il valore culturale e salutistico dell’olio d’oliva, ribadendo come questo alimento rappresenti l’essenza stessa della dieta mediterranea. Felice Adinolfi, direttore del Centro Studi Divulga, e Riccardo Fargione, direttore della Fondazione Aletheia, hanno discusso il ruolo cruciale della consapevolezza alimentare e delle politiche di prevenzione, evidenziando i rischi legati ai prodotti ultra-processati e alla diffusione di abitudini alimentari poco salutari.

Nicola Pice, presidente della Fondazione ‘Depaolo-Ungaro’, ha ribadito come il legame tra cibo e territorio sia parte integrante dell’identità culturale italiana. La celebrazione a Bitonto, non a caso, ha simbolicamente richiamato l’importanza della Via Appia, recentemente riconosciuta dall’UNESCO, e della sua connessione storica con la produzione dell’olio d’oliva. La via Appia conserva tracce profonde di una tradizione secolare che vede nell’olio un prodotto fondamentale per la salute e il benessere.

Nel corso dell’evento si è discusso anche del costo sociale ed economico delle malattie non trasmissibili, che in Italia ammonta a circa 66 miliardi di euro l’anno. È stata sottolineata la necessità di ridurre la dipendenza dai prodotti industriali e ultra-processati, particolarmente dannosi per i bambini, e di promuovere una nutrizione più consapevole e basata su ingredienti naturali e locali. Questo obiettivo è sostenuto anche dalla Coldiretti, che ha portato avanti campagne per incoraggiare i cittadini a scegliere prodotti genuini e a rifiutare quelli di bassa qualità.

 

 

Vito Amendolara ha spiegato come l’Osservatorio Nazionale della Dieta Mediterranea stia lavorando per diffondere una maggiore consapevolezza alimentare nelle scuole e nella società, attraverso programmi educativi e iniziative come i “salotti del benessere”. Questi spazi di discussione mirano a coinvolgere la comunità in un dialogo sulla cultura del cibo e sulle scelte responsabili, influenzando positivamente l’offerta alimentare.

La manifestazione di Bitonto ha rafforzato l’idea che la Dieta Mediterranea non sia solo un modello nutrizionale, ma un patrimonio di consapevolezza e responsabilità collettiva. Per cambiare le abitudini alimentari, non è sufficiente affidarsi alle istituzioni: è necessaria la partecipazione attiva dei cittadini per creare una domanda consapevole e libera da condizionamenti pubblicitari, capace di orientare l’industria verso prodotti più sani e sostenibili.