Il Lavoro che nutre: 1° Maggio, un richiamo alla Dieta Mediterranea come bene comune

In occasione della Festa dei Lavoratori, il messaggio che l’Osservatorio Dieta Mediterranea lancia non è solo un omaggio al valore del lavoro, ma un invito a riflettere sul legame profondo tra alimentazione, cultura e sostenibilità. In un’Italia che vanta la paternità della Dieta Mediterranea, solo il 5% della popolazione segue realmente questo modello nutrizionale, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

La contraddizione è evidente. Un regime alimentare celebrato a livello globale per i suoi benefici sulla salute cardiovascolare, sulla longevità e sulla prevenzione delle patologie croniche, viene trascurato proprio nei luoghi dove è nato. A denunciarlo è il Presidente Vito Amendolara durante l’intervista al Il Mattino. Clicca questo LINK per leggere l’intervista completa.

L’Osservatorio Dieta Mediterranea sottolinea come la salvaguardia di questo patrimonio non possa prescindere dalla valorizzazione del lavoro che lo sostiene. Lavoro che non è solo produttività, ma anche trasmissione culturale, educazione alimentare, cura dell’ambiente e promozione della salute pubblica.

In un tempo segnato da crisi sanitarie, cambiamenti climatici e squilibri economici, la Dieta Mediterranea si configura come un modello virtuoso da riscoprire e tutelare. Rimettere al centro l’alimentazione come atto consapevole e collettivo significa anche rivendicare un diritto: quello a una vita sana e dignitosa per tutti.

Il Primo Maggio può così diventare occasione per allargare il significato del lavoro, includendo in esso anche quello – spesso invisibile – che nutre non solo i corpi, ma le comunità.