Il 21 ottobre 2024, presso l’Università Parthenope, nel maestoso Palazzo Pacanowski di Napoli, si è svolto il seminario “Sapore di Successo”. Un evento di grande rilevanza nel settore agroalimentare, organizzato da Starting Fincance Club Parthenope e moderato dal dottor Vito Amendolara, presidente dell’Osservatorio della Dieta Mediterranea. Questo incontro ha riunito professionisti del settore, food blogger ed imprenditori, con l’obiettivo di approfondire le dinamiche del food management e la valorizzazione della dieta mediterranea.
Ospiti di Eccellenza
Tra gli ospiti di spicco, il rinomato pizzaiolo napoletano Errico Porzio, Eugenio Gegè Valentino, manager di Eat Food Porn e proprietario di “CataFratta” trattoria ristorante a Frattamaggiore , Paolo Barrale, chef e manager del ristorante stellato Aria, Mirko Crosta, Chief Digital Officer at Fratelli La Bufala, e gli imprenditori Vincenzo Castellone e Antonio Valentino, fondatori di Capri Annuccia, laboratorio di dolci con sede a Capri. A completare il parterre, Roberto Laringe, patron del resort Cala Moresca di Bacoli, noto per la sua elegante offerta gastronomica. Ognuno di loro ha condiviso la propria esperienza nella gestione aziendale nel settore alimentare, portando riflessioni e strategie su come trasformare il cibo non solo in un prodotto commerciale, ma in un veicolo di cultura e benessere.
Il Messaggio di Vito Amendolara
A conclusione dell’evento, il Dott. Amendolara ha proposto importanti riflessioni sul concetto di successo nel settore del food . Secondo Amendolara, “vendere” cibo non significa semplicemente offrire un prodotto di qualità, ma anche accompagnare i consumatori in un percorso di crescita e consapevolezza. Il cibo diventa così un mezzo per migliorare la qualità della vita, promuovendo uno stile di vita sano, rispettoso dell’ambiente e del benessere collettivo.
Dal 2010, anno in cui la Dieta Mediterranea è stata riconosciuta come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, si è assistito a una sorta di rivoluzione culinaria. Il Nord e il Sud d’Italia, storicamente distanti nella tradizione gastronomica, hanno trovato un punto d’incontro nella valorizzazione della cucina mediterranea. L’attenzione alla stagionalità, al km zero e ai prodotti autoctoni, dalle verdure alla pasta, dall’olio ai legumi e al pesce è ormai parte integrante del modello alimentare sostenuto dall’UNESCO, e adottato in larga Misura nella ristorazione italiana.
Le Sfide della Ristorazione Italiana
Amendolara ha sottolineato come il coefficiente di “mediterraneità” stia diventando un fattore determinante nella competitività del settore gastronomico italiano. Tuttavia, ha anche evidenziato le difficoltà che la ristorazione affronta nell’era del delivery e della globalizzazione. L’aumento delle consegne a domicilio e l’ascesa delle grandi catene alimentari minacciano la gastronomia tradizionale, spingendo verso una pericolosa omologazione culinaria. In questo contesto, il coefficiente di mediterraneità rappresenta una via per distinguersi, preservando i prodotti di qualità e legati al territorio “costruendo” menù più consoni alla crescente domanda di sicurezza alimentare e di attenzione alla salute.
L’Italia, con il primato europeo per i prodotti biologici, D.O.P. e I.G.P., deve saper valorizzare la sua biodiversità. I cibi ultra-processati e il green washing rappresentano un pericolo non solo per la salute dei consumatori, ma anche per l’autenticità della cucina italiana. Per questo, è fondamentale puntare sulla ricerca e sull’educazione nutrizionale, che possono guidare verso scelte più consapevoli e salutari.
Un Futuro di Sostenibilità
In conclusione, Vito Amendolara ha lanciato un appello alla responsabilità condivisa: il mondo della ristorazione deve continuare a promuovere la dieta mediterranea come modello di sostenibilità e benessere. Il successo per un ristoratore non deriva solo dalla capacità di “vendere “cibo ai cittadini consumatori, ma essenzialmente dall’avere contezza che la salvaguardia della salute, e il protagonismo attivo nella lotta al cambiamento climatico , rappresentano fattori di competitività ormai ineludibili.
In questo senso, la gastronomia italiana può crescere qualitativamente e divenire vera rappresentante del riconoscimento Unesco, facendo leva su un forte legame con il territorio esaltando la biodiversità delle produzioni, la stagionalità, il Km 0 ponendosi concretamente il linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il seminario “Sapore di Successo” ha offerto una preziosa occasione di riflessione sulle sfide e le opportunità del food e della gastronomia in generale, confermando la dieta mediterranea non solo come simbolo di eccellenza gastronomica, ma anche come strumento di crescita economica, sociale e ambientale.