UNI/PdR 170:2024 – Linee guida per la valorizzazione della Dieta Mediterranea – Modello per sistemi alimentari sostenibili

Sono passati ormai 14 anni dal riconoscimento della Dieta Mediterranea come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Un traguardo di grande significato, che ha messo in luce non solo il valore culturale, ma anche il forte legame tra questa tradizione alimentare e la sostenibilità ambientale e sociale. Il 16 novembre 2010, infatti, l’UNESCO ha sottolineato che la Dieta Mediterranea rappresenta un “insieme di abilità, conoscenze, pratiche e tradizioni“, che vanno dalla coltivazione e raccolto alla preparazione e consumo degli alimenti, creando un legame profondo con il paesaggio e le risorse naturali.

L’importanza di questa tradizione, però, va oltre il semplice consumo di cibi tipici. La parola “dieta”, che deriva dal greco diaita (δίαιτα), significa infatti “modo di vivere“. La Dieta Mediterranea include infatti aspetti sociali, culturali e ambientali che definiscono uno stile di vita sano e equilibrato. Essa è una visione globale che mette al centro l’uomo, la sua relazione con la natura e la sua capacità di vivere in armonia con l’ambiente circostante.

Nel 2024, l’UNI – Ente Italiano di Normazione, in collaborazione con l’Osservatorio Dieta Mediterranea ha pubblicato il nuovo documento UNI/PdR 170 “Linee guida per la valorizzazione della Dieta Mediterranea – Modello per sistemi alimentari sostenibili”. Questo aggiornamento delle linee guida del 2016 enfatizza gli elementi innovativi che permettono di valorizzare ancora di più i benefici della Dieta Mediterranea per le comunità e l’economia, mirando al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile.

La nuova prassi di riferimento fornisce indicazioni pratiche su come proteggere e trasmettere i valori della Dieta Mediterranea alle future generazioni, con l’obiettivo di preservare le risorse naturali e promuovere comportamenti responsabili in tutti i settori. In particolare, il documento esplora come applicare i principi della Dieta Mediterranea in contesti diversi: dalla ristorazione alla scuola, dalle imprese agroindustriali al turismo, coinvolgendo un ampio spettro di attori sociali ed economici.

Tratto dal sito ufficiale dell’UNI:

La prassi di riferimento definisce delle linee guida per declinare in modo approfondito ed olistico le caratteristiche di sostenibilità della Dieta Mediterranea, contemplati nel riconoscimento Unesco. Il documento, basato sulla UNI/PdR 25:2016, ne ha rivisitato i contenuti esaltando gli elementi innovativi capaci di far fruire alle comunità e al sistema socioeconomico tutti i benefici insiti nella Dieta Mediterranea, modello alimentare più sostenibile al mondo in grado di concorrere alla realizzazione degli obiettivi contenuti nella Agenda ONU 2030. Nota procedurale: La presente prassi di riferimento è stata elaborata dal Tavolo UNI/PdR “Linee guida per la sostenibilità della Dieta Mediterranea”, condotto da UNI, e costituito dai seguenti esperti: Vito Amendolara – Project Leader (Osservatorio Dieta Mediterranea), Roberto Capone (CIHEAM Bari), Amina Ciampella (Ordine Tecnologi Alimentari), Stefano Dumontet (Osservatorio Dieta Mediterranea), Antonio Saturnino (Libero professionista), Debora Scarpato (Università degli Studi di Napoli Parthenope), Carlo Scarsciotti (Angem – Associazione nazionale della Ristorazione collettiva e servizi vari). Si ringraziano Franco Contaldo, Francesco Saverio Migliaccio, Maria Grazia Volpe, Chiara Zanichelli, per il contributo fornito nell’elaborazione del documento.

Di seguito il link ufficiale per il Download:

https://store.uni.com/uni-pdr-170-2024