Sono trascorsi già 12 anni dall’inserimento della Dieta mediterranea nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Un traguardo importante che ha riconosciuto in questa dieta un vero e proprio stile di vita, un “insieme di pratiche tradizionali, conoscenze e competenze, tramandate di generazione in generazione in molti paesi mediterranei, capace di fornire un senso di appartenenza e di continuità per la popolazione di riferimento”.
Cresce sempre di più la consapevolezza del valore e dell’importanza che assume la Dieta Mediterranea, definita dalla FAO e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come miglior modello alimentare sostenibile al mondo e considerato, per il quinto anno consecutivo, il primo in assoluto tra i 34 modelli in competizione (US News & World Report – Best Diet ranking).
Gli effetti indiscutibili sulla salute umana consigliano, senza alcun dubbio, l’adesione ad un modello che migliora di fatto la qualità della vita e consente a ciascuno di esercitare quel “sano egoismo” utile a garantire sia la nostra salute, sia un protagonismo vero nella lotta al cambiamento climatico.
A 70 anni dal suo “concepimento” e a 12 anni dal riconoscimento Unesco:
Gli auguri più sinceri affinché’, nel tempo, i suoi sani principi assicurino e garantiscano salute e benessere all’umanità.
UNESCO
FAO – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura
OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità
U.S. News & World Report
Articolo a cura di Vito Amendolara
Presidente Osservatorio Dieta Mediterranea