Quanto cibo sprechiamo?

Il problema dello spreco alimentare è una questione globale di rilevanza crescente.

In Italia, secondo i dati dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market del 2022, lo spreco alimentare domestico ammonta a 30,956 kg annui, si tratta di 595,3 grammi pro capite a settimana, circa il 15% in più del 2021. L’indagine condotta, prendendo come riferimento gli ultimi 7 giorni di una famiglia italiana media, mostra gli alimenti più sprecati: la frutta fresca (27%), seguita da cipolle aglio e tuberi (17%), pane fresco (16%), verdure (16%) e insalata (15%).

“Spreco Alimentare delle famiglie italiane” – WASTE WATCHER International Observatory on food and sustainability (Italia)

Questo dato, già abbastanza preoccupante, sembrerebbe essere addirittura aumentato durante l’estate 2022, dove la quota di spreco settimanale pro capite è passata da 595,3 a 674,2 grammi rispetto all’ultima rilevazione di Waste Watcher International, diffusa nel febbraio 2022. 

Dello spreco alimentare italiano, riportato precedentemente in numeri, circa il 70% è dovuto a comportamenti dei consumatori, come l’acquisto eccessivo di cibo e la scarsa pianificazione dei pasti. L’industria alimentare e la distribuzione sono responsabili del restante 30%.

A livello globale, secondo i dati della FAO del 2019, (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione), circa un terzo di tutti gli alimenti prodotti per il consumo umano, ovvero 1,3 miliardi di tonnellate, finiscono per essere sprecati ogni anno. In termini economici, questo equivale a circa 990 miliardi di dollari.

Il cibo sprecato rappresenta un problema sia dal punto di vista economico che ambientale. Il cibo sprecato rappresenta infatti un costo sia per le famiglie che per le imprese, è inoltre una grave minaccia per l’ambiente poiché comporta un notevole utilizzo di risorse naturali (acqua, terreno e energia) ed un’alta emissione di gas serra, senza considerare l’impatto ambientale dello smaltimento dei rifiuti alimentari. Inoltre, lo spreco alimentare acuisce le disuguaglianze sociali e contribuisce alla fame nel mondo.

Lo spreco alimentare avviene lungo tutta la catena alimentare, dalla produzione alla distribuzione e al consumo. Pertanto, per contrastare lo spreco alimentare è importante che tutti i soggetti coinvolti nella catena alimentare, dai produttori ai distributori, dai ristoratori ai consumatori, operino in maniera più sostenibile, per evitare gli sprechi e garantire che il cibo sia accessibile a tutti.

Per contrastare lo spreco alimentare, sono state intraprese diverse iniziative a livello nazionale e internazionale tra cui la promozione di pratiche di acquisto e consumo sostenibili, la sensibilizzazione dei consumatori sull’importanza di una corretta gestione degli alimenti, la promozione di accordi tra aziende e organizzazioni per la riduzione dello spreco alimentare, e la creazione di sistemi di donazione del cibo in eccesso.

In generale, lo spreco alimentare è un problema complesso che ha molteplici cause e che richiede un’azione coordinata a livello globale per essere efficacemente contrastato. Ci sono molte iniziative in atto che mirano a ridurre lo spreco alimentare, ma c’è ancora molto da fare per raggiungere gli obiettivi fissati dalle Nazioni Unite e dall’ Unione Europea.

Dunque alla domanda “Quanto cibo sprechiamo?” La risposta è: tanto! Per questo motivo è importante continuare a sensibilizzare i consumatori, noi tutti, sull’importanza di non sprecare cibo e di gestire in modo responsabile i propri acquisti alimentari, per contribuire a ridurre lo spreco alimentare e a proteggere l’ambiente.

Fonte: ISTAT, Agenzia Europea per l’Ambiente, FAO, Waste Watcher.